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Studio IBM pone una nuova luce sulla solitudine degli anziani

Le comunità possono contribuire a ricostruire il capitale sociale degli anziani grazie al contributo della tecnologia a servizio dell’uomo
10 maggio 2017
New York, USA - 10 mag 2017: Non ostante l'impatto che una popolazione anziana in isolamento e in rapida crescita ha sulla società, un recente studio di IBM (NYSE: IBM) rileva che ci sono straordinarie possibilità per tutte le organizzazioni che vogliano creare soluzioni atte a migliorare le possibilità di coinvolgimento dei più vecchi. La tecnologia cognitiva in cloud può essere utilizzata per aggregare e interpretare dati, mettere in collegamento tra loro le organizzazioni e contribuire a prevenire la solitudine, offrendo risorse personalizzate e supporto sociale all'interno delle comunità.

 

Entro il 2050, le Nazioni Unite [1] prevedono che in Giappone e in Germania i sessantenni saranno più del 40% della popolazione mentre negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito saranno il 30%. La solitudine negli anziani è stata ben documentata ed è stato dimostrato che è fattore di rischio sanitario equivalente a quello causato dal fumo e dal diabete, con un aumento complessivo del 26% della mortalità [2]. L'impatto si estende però oltre le questioni sanitarie; ad esempio i governi potrebbero trovarsi in difficoltà con i bilanci destinati alle attività di assistenza sociale e la comunità potrebbe perdere il contributo dei più anziani nelle attività civiche.

 

Per comprendere meglio l'impatto della solitudine sulla popolazione che invecchia, l’IBM Institute for Business Value (IBV) ha condotto numerose interviste a livello globale con un ecosistema composto da medici, operatori sociali, esperti produttori di beni elettronici di consumo, influencer, start-up di sviluppo software e funzionari governativi e ha sviluppato lo studio: “Loneliness and the aging population - how businesses and governments can address a looming crisis. Il rapporto si focalizza sul modo in cui le organizzazioni possono comprendere meglio la solitudine e l'invecchiamento e fornisce alcuni suggerimenti per favorire un maggior coinvolgimento degli anziani.

"La solitudine negli anziani è stata descritta con queste parole: ‘E’ come se il mio mondo stesse morendo prima di me’” ha detto il dottor Paul Tang, vice presidente, Chief Health Transformation Officer di IBM Watson Health. "Al fine di mitigare la solitudine, dobbiamo aiutare le persone a ricostruire le connessioni sociali e l'impegno nelle loro comunità. Le soluzioni future richiederanno un pensiero innovativo, modelli organizzativi e di business diversi, nonché il sostegno di tecnologie nuove per adeguarsi alle esigenze di una società in continua evoluzione".

Sfruttando una piattaforma cognitiva o cloud - che comprende l’uso del linguaggio naturale, il riconoscimento visivo, l'integrazione dei dati, l'intelligenza artificiale e altro ancora - qualsiasi entità come una città, un’agenzia, una rete ospedaliera, un fornitore di telecomunicazioni può creare soluzioni economicamente vantaggiose basate sulle esigenze delle proprie comunità, che siano personalizzate e adattabili a soddisfare i bisogni di un individuo anziano.

Alcune organizzazioni come Front Porch stanno usando tecnologie come "It's Never 2 Late" (iN2L) per creare una comunità digitale in cui gli anziani possano riunirsi online utilizzando una vasta gamma di strumenti digitali per condividere informazioni sulla salute, il benessere, l'impegno, la crescita e l'apprendimento. "La quantità dei dati è una sfida costante, raggrupparli insieme rendendoli informazioni significative, utilizzabili e semplici è un'opportunità enorme", ha dichiarato Kari Olson, Chief Innovation and Technology Officer, Front Porch. "In definitiva stiamo creando un punto di incontro in cui individuare le migliori tecnologie in grado di soddisfare le esigenze degli anziani e aiutare gli individui a vivere indipendentemente e bene nel luogo in cui scelgono di chiamare casa".

Per applicare servizi e offerte che aiutino gli anziani a comunicare con i loro cari, a impegnarsi nelle loro comunità e a costruire nuovi collegamenti a livello sociale, l'IBV suggerisce questi passi:

Per i fornitori di soluzioni:

• Costruire soluzioni sufficientemente flessibili per affrontare diversi livelli di accessibilità tecnologica per la popolazione in fase di invecchiamento.

• Sfruttare le tecnologie cognitive che rendono più semplice personalizzare le offerte, basandosi sulle preferenze di ogni individuo, e consentono di collegarlo a contenuti e interessi per lui rilevanti.

• Espandere l'ecosistema di partner e la rete per includere i fornitori che gli anziani conoscono e di cui hanno fiducia.

Per le imprese, i lavoratori del settore e le Istituzioni che si occupano di formazione:

• Fornire opportunità di lavoro flessibili per poter utilizzare al meglio le conoscenze e le competenze della popolazione in fase di invecchiamento.

• Collegare gli individui alle esperienze e alle opportunità di apprendimento della vita, permettendo loro di essere così impegnati intellettualmente e rimanere vitali nelle attività lavorative anche in età avanzata.

Per le agenzie goverantive, i fornitori di assistenza sanitaria e gli influencer:

• Studiare opportunità di utilizzo dei sistemi cognitivi che potrebbero aggregare dati, collegare le organizzazioni e coordinare efficacemente le esigenze individuali e sociali con programmi e risorse a servizio delle comunità.

• Considerare come le infrastrutture di rete esistenti, quali fornitori di telecomunicazioni, sistemi postali o di emergenza, potrebbero essere utilizzati per identificare e mitigare la solitudine nella popolazione in fase di invecchiamento.

Per consultare lo studio: ibm.com/services/us/gbs/thoughtleadership/loneliness

Per maggiori informazioni sullIBM Institute for Business Value visitate: www.ibm.com/iibv 


 

[1] United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division. “World Population Aging 2015.” 2015.  https://esa.un.org/unpd/wpp/. Accessed on April 12, 2017.

 

 

[2] Holt-Lunstad, Julianne, Timothy B. Smith, Mark Baker, Tyler Harris and David Stephenson. “Loneliness and Social Isolation as Risk Factors for Mortality: A Meta-Analytic Review.” Sage Journals. Perspectives on Psychological Science. Vol. 10, No. 2, pp. 227–237. March 11, 2015. http://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/1745691614568352. Accessed on April 12, 2017

 

Contatti

 

Paola Piacentini

External Relations +39 335 1270646paola_piacentini@it.ibm.com

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