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L'IBM Institute for Business Value, in collaborazione con Adobe e AWS, ha pubblicato un report che descrive l'impatto trasformativo dell'AI generativa (gen AI) sulle “catene di fornitura dei contenuti” (CSC). Questo studio, intitolato "The Content Supply Chain's AI Awakening", approfondisce le complessità dell'integrazione dell'intelligenza artificiale nei CSC e mette in evidenza i vantaggi e le sfide più significative che le organizzazioni si trovano ad affrontare.

Il report sottolinea il crescente entusiasmo per l'intelligenza artificiale generativa nonostante i tassi di adozione siano più lenti del previsto. Alla fine del 2024, solo il 50% delle organizzazioni, infatti, aveva raggiunto l'adozione pianificata dell'AI, percentuale che non ha rispettato le proiezioni iniziali. Tuttavia, l'entusiasmo per la gen AI rimane alto, con il 64% delle aziende che si dimostra più ottimista riguardo al suo impatto sui CSC rispetto a un anno fa. Questo ottimismo è guidato dal potenziale della gen AI di scalare la creazione e la distribuzione di esperienze personalizzate, con l'84% delle organizzazioni che afferma il proprio successo in questo settore.

Un approccio olistico agli investimenti in CSC, che comprende pianificazione strategica, solide risorse finanziarie e umane e gestione proattiva del cambiamento, si è dimostrato molto efficace. Le organizzazioni che adottano questo approccio hanno riportato un ritorno superiore del 22% sull'investimento in CSC e un ROI superiore del 30% sull'integrazione dell'intelligenza artificiale rispetto ai loro concorrenti. Questa strategia include la semplificazione dei processi, l'automazione delle attività ripetitive e il miglioramento della collaborazione interdipartimentale, che collettivamente contribuiscono a una CSC più agile e reattiva.

Nonostante le promettenti prospettive, le organizzazioni devono però affrontare diverse sfide nell'integrazione della gen AI nella loro CSC. Gli ostacoli più significativi includono i costi, il cambiamento organizzativo, la mitigazione dei rischi e la mancanza di fiducia nei contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Il costo è emerso come l'ostacolo principale, con il 61% dei dirigenti che lo cita come un grave ostacolo. Ciò è in parte dovuto alla necessità di aggiornamenti hardware e software, licenze aggiuntive e all'assunzione e all'aggiornamento di nuovi talenti.

Il cambiamento organizzativo, citato dal 57% dei dirigenti, comporta l'adozione di nuove tecnologie e processi, scoraggiando parte di loro ad adottare l’AI in questo ambito. La mitigazione del rischio è un'altra criticità, e il 57% dei dirigenti è preoccupato per controlli del rischio insufficienti. Ciò include potenziali insidie come le violazioni della privacy dei dati, i pregiudizi algoritmici e le implicazioni etiche dei contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Inoltre, il 56% dei leader aziendali esprime preoccupazione per l'accuratezza e l'affidabilità dei contenuti generati dall'AI, temendo che possa interpretare o travisare le informazioni.

Tuttavia, queste sfide potrebbero rivelarsi anche un’opportunità di innovare e migliorare le proprie CSC. Le pratiche di governance proattiva, come la definizione di linee guida chiare per le applicazioni di AI, l'esecuzione di audit regolari e il mantenimento della trasparenza nelle operazioni di AI, possono mitigare potenziali problemi e aumentare la fiducia degli stakeholder nelle opportunità offerte dall’AI. Le organizzazioni leader sono più propense ad adottare queste pratiche, ottimizzando le loro CSC con l’utilizzo dell'intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni nel rispetto del budget, automatizzare le revisioni e le approvazioni, offrire esperienze di contenuto personalizzate su larga scala e utilizzare la produzione di contenuti basata su modelli.

Il report evidenzia la crescente importanza dei modelli linguistici di piccole dimensioni (SLM) e dell'intelligenza artificiale agentica nelle strategie CSC. Gli SLM, addestrati su gruppi di dati specifici e mirati, offrono output personalizzati mantenendo i dati all'interno del firewall di un'organizzazione, riducendo così il rischio di fughe degli stessi. Questi modelli sono pronti a rivoluzionare la creazione di contenuti personalizzati e scalabili, con il 41% delle organizzazioni che sta già integrando gli SLM nelle proprie operazioni e l'87% che prevede di farlo entro la fine del 2025.

L'intelligenza artificiale agentica, progettata per comportarsi in modo autonomo con caratteristiche come adattabilità, creatività ed empatia, può migliorare significativamente la creazione di contenuti. Comprendendo le sfumature della comunicazione umana e le preferenze del pubblico, i sistemi di intelligenza artificiale agentica possono creare contenuti originali, contestualmente pertinenti e coinvolgenti. Svolgono anche un ruolo cruciale nella governance e nella conformità dei contenuti, segnalando automaticamente potenziali problemi relativi a pregiudizi, contenuti inappropriati o violazioni del copyright.

L'integrazione dell'intelligenza artificiale generativa nelle CSC è quindi un percorso trasformativo che richiede un approccio equilibrato, che tenga conto e affronti sia le opportunità che le sfide. Le organizzazioni che investono strategicamente nelle loro CSC, sfruttando gli assistenti di intelligenza artificiale, integrando solide pratiche di governance e promuovendo la collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, stanno ottenendo rendimenti sostanziali. Poiché la domanda di contenuti continua ad accelerare, il ruolo della gen AI nel promuovere la creazione di contenuti efficienti, personalizzati e scalabili diventerà sempre più vitale.

Per approfondimenti e per consultare il report: LINK