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Nel bacino del Congo, la seconda foresta pluviale più grande al mondo, la popolazione di elefanti della foresta africana è in drastico declino da decenni. Questo declino è il risultato di un habitat sempre più scarso causato dalla deforestazione e dai cambiamenti climatici, oltre che da un bracconaggio dilagante.

E’ già possibile osservare come i benefici che questa specie ha sull’ambiente inizino a scomparire. In quanto una delle specie chiave per l'habitat, la diminuzione degli elefanti ha implicazioni importanti che forse non è facile immaginare. È stato dimostrato che gli elefanti delle foreste africane sono in grado, ad esempio, di aumentare lo stoccaggio del carbonio. Secondo il World Wide Fund for Nature, sono “ingegneri dell'ecosistema”, in quanto eliminano la vegetazione più scarsa e fanno spazio a una flora più forte e resistente.

Sebbene sia ormai noto che questi cambiamenti si verificheranno con la riduzione della popolazione di elefanti, vederli effettivamente accadere presenta una sfida. Il World Wide Fund for Nature-Germania si propone di tracciare e identificare i singoli elefanti per contarli. Con l'aiuto di IBM, il WWF sarà in grado di utilizzare un sistema di camera trap collegate a un software che consente il tracciamento automatico anziché quello manuale.

Aumentare la nostra capacità visiva grazie alla tecnologia

È questo il caso in cui la visione computerizzata può servire come un nuovo “set di occhi”. All'inizio di quest'anno IBM ha annunciato che avrebbe collaborato con il WWF per dotare le camera trap con IBM Maximo® Visual Inspection (MVI) per monitorare e seguire i singoli elefanti al loro passaggio.

“L'ispezione visiva e le capacità di modellazione di MVI, basate sull'intelligenza artificiale, consentono di riconoscere le immagini dei singoli elefanti in relazione alla testa e alle zanne, in modo simile a come identifichiamo gli esseri umani attraverso le impronte digitali”, ha spiegato Kendra DeKeyrel, Vicepresidente ESG e Product Leader Asset Management di IBM.

Queste funzionalità consentono non solo di contare o individuare i singoli elefanti, ma anche di tracciare alcuni dei loro comportamenti per comprendere meglio i loro modelli di movimento e il loro impatto nell'ecosistema. L'MVI aiuta in particolare ad automatizzare il processo di identificazione degli elefanti, invece di far esaminare manualmente le immagini al personale. Inoltre, le avanzate capacità di riconoscimento visivo dell'intelligenza artificiale possono ricavare l'identità di un elefante da un'immagine sfocata o incompleta.

“Il conteggio degli elefanti delle foreste africane è difficile e costoso”, ha dichiarato il dottor Thomas Breuer, coordinatore del WWF per gli elefanti delle foreste africane. “La logistica è complessa e i numeri della popolazione che ne risultano non sono precisi. Essere in grado di identificare i singoli elefanti dalle immagini delle fotocamere con l'aiuto dell'intelligenza artificiale ha il potenziale per cambiare le carte in tavola”.

Rafforzare il nostro legame con il mondo naturale

Man mano che si acquisiscono informazioni sugli spostamenti e le migrazioni dell'elefante della foresta africana, è possibile aumentare la nostra comprensione di come la specie si comporta e interagisce con il suo ambiente. “IBM sta studiando come sfruttare l'IBM Environmental Intelligence per stimare la biomassa e prevedere meglio i modelli di migrazione degli elefanti e le loro posizioni in futuro, nonché il loro impatto su una specifica area”, ha dichiarato DeKeyrel.

Ciò include la determinazione di quanto gli elefanti della foresta africana possano contribuire a mitigare il cambiamento climatico. “Gli elefanti delle foreste africane svolgono un ruolo cruciale nell'influenzare la struttura della foresta, contribuendo ad aumentare la diversità, la densità e l'abbondanza delle specie vegetali e arboree”, ha spiegato Oday Abbosh, IBM Global Sustainability Services Leader. Si stima che un elefante della foresta possa aumentare la capacità netta di cattura del carbonio nella foresta di quasi 250 acri, l'equivalente della rimozione dall'atmosfera delle emissioni di 2.047 automobili per un anno intero.

Disporre di una più accurata mappa della popolazione di elefanti consente anche di effettuare più accurati Performance-Based Payments, come i crediti per la fauna selvatica. In futuro, ciò potrebbe permettere alle organizzazioni di valutare meglio il valore finanziario del contributo della natura alla vita dell'uomo (NCP), come quello fornito dagli elefanti delle foreste africane rispetto al carbonio.

Sappiamo che il regno animale modella costantemente il pianeta e viene influenzato dalle nostre attività anche quando non riusciamo a percepirlo. Grazie ai continui progressi tecnologici, stiamo acquisendo un'immagine sempre più chiara della fauna selvatica che prima era difficile da ottenere. Quando riusciamo a percepirla, possiamo reagire, aiutando a proteggere le specie che hanno bisogno di aiuto e rafforzando il nostro legame con il mondo naturale.

“La nostra collaborazione con il WWF segna un significativo passo avanti verso questo obiettivo”, ha dichiarato Abbosh, “Combinando la nostra esperienza in tecnologia e sostenibilità con l'esperienza del WWF in materia di conservazione, miriamo a sfruttare la potenza della tecnologia per creare un futuro più sostenibile”.