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Si è concluso, ma solo per quest’anno, il percorso di Leaders&Tech, la community promossa da IBM e sviluppata in collaborazione con Digital360 per favorire l’innovazione e la co-creazione tra manager di imprese aperte al confronto e alla “contaminazione”.

In una cornice prenatalizia, i leader membri della community si sono ritrovati per condividere strategie, idee, esperienze e iniziative per una innovazione digitale sostenibile. Una sessione di lavoro, guidata da Nico Losito, Vice President Technology Sales Leader di IBM Italia e ideatore di Leaders&Tech. in cui la sostenibilità è stata la protagonista con tutte e tre le sue anime di sostenibilità sociale, ambientale e di governance. “È sempre più – afferma Losito – l’elemento imprescindibile nella strategia delle imprese che investono nel futuro e per il futuro. Per questo il tema della sostenibilità sarà il filo rosso che accompagnerà i lavori della community nel corso del prossimo anno. Il nostro impegno nel 2023 sarà quello di tradurre le idee generate quest’anno in progetti concreti. E lo faremo focalizzando due aspetti del DigiGreen: la sostenibilità di filiera e il risparmio energetico”.

La scelta di questi ambiti di approfondimento è stata fatta dagli stessi partecipanti alla fine di una sessione in cui, sollecitati da Nico Losito, gli ospiti e alcuni dei partecipanti hanno evidenziato il proprio punto di vista e le proprie esperienze attuali. Tutti gli interventi sono stati motivo d’ispirazione, riflessione e discussione.

L’amministratore delegato di IBM Italia, Stefano Rebattoni, ha posto l’accento su come “in un mondo in cui la popolazione ha raggiunto gli otto miliardi di persone, la sostenibilità è la priorità per i leader aziendali che devono affrontare nuove sfide geopolitiche e di mercato con impatti sulle loro catene di approvvigionamento, sui talenti e sui costi.”. Per Rebattoni, “chi opera nel mondo dell’innovazione e dell’IT può e deve contribuire a risolvere queste urgenze perché solo gli investimenti nel digitale e nel green permetteranno alle imprese di rompere il circolo vizioso dell’inflazione e della conseguente ridotta liquidità. E l’agilità nell’operare con le giuste competenze non potrà che amplificare il ritorno alla crescita sostenibile”.

Andrea Rangone, fondatore e presidente di Digital360 ha raccontato la scelta strategica di adottare lo status di societa` Benefit dal 1 giugno 2021, “ufficializzando l’impegno nel perseguire obiettivi di bene comune, connessi alla diffusione di una maggiore cultura digitale e la promozione dell’innovazione digitale come leva per una crescita economica sostenibile e un mercato del lavoro inclusivo. Proprio chi in azienda detiene la leva del digitale e dell’innovazione potrà contribuire con progetti concreti verso la sostenibilità”.

Ma come si diventa una B Corp? Lo ha spiegato Paolo Di Cesare, co-founder di NATIVA, l’azienda che aiuta i business leader a realizzare una radicale evoluzione del proprio business verso un paradigma rigenerativo, in cui l’impresa crea maggiore valore rispetto a quello che estrae dall’esterno per funzionare. “È un viaggio che mira a creare un ritorno economico, ambientale e sociale per il benessere delle attuali generazioni e di quelle future”, afferma il cofondatore di NATIVA. E prosegue: “le imprese del futuro scelgono di esistere per uno scopo diverso dal semplice profitto e di generare valore per le persone e il pianeta. Nessuna azienda senza un profilo di sostenibilità potrà esprimere il suo pieno potenziale”.

Il confronto è poi proseguito condividendo l’esperienza concreta di alcune delle imprese partecipanti. Fabrizio Custorella, co-founder & CFO di ReLearn, ha descritto la soluzione da loro sviluppata su IBM Cloud per monitorare la raccolta differenziata all’interno delle aziende e promuovere una raccolta qualitativamente sempre migliore, attraverso un sistema premiale e attività specifiche di formazione.

Riccardo Salierno, Chief Information Officer di Sapio ha parlato di come il digitale può contribuire alla sostenibilità con avanzate soluzioni di telemedicina, come la loro tele emodialisi che permette una migliore qualità della vita dei malati e consente di evitare la perdita di ore di lavoro da parte degli accompagnatori, oltre che ridurre gli impatti dovuti agli spostamenti per raggiungere gli ospedali.

Massimiliano Gerli, Chief Information Officer, Intercos ha evidenziato l’impegno della sua azienda nello sviluppo di prodotti sostenibili e gli studi che stanno portando avanti per simulare il comportamento dei consumatori rispetto al packaging e all’impatto di questo nei rifiuti.

Al confronto hanno contribuito anche Carmine Artone, Direttore Sistemi Informativi, Gruppo Hera e Mauro Cavagna, Chief technology and processes officer, Gruppo Prelios raccontando il loro contributo verso la sostenibilità nei rispettivi settori di appartenza, multiutilities e servizi finanziari, che, per differenti motivi, possono essere di guida rispetto agli altri.

La sessione di lavoro si è conclusa con l’intervista di Pietro Lanza, Direttore Banking & Insurance Sales di IBM Technology Italia, a Cristian Fracassi, CEO di Isinnova, il quale ha presentato Letizia, la gamba progettata e realizzata per supportare i medici ucraini a restituire ai mutilati di guerra la possibilità di svolgere le piccole azioni quotidiane che noi spesso diamo per scontate. Isinnova è riuscita a sviluppare un supporto con 500 euro, un decimo del valore attuale di una protesi, e ha deciso di non mettere margine al prodotto per aiutare il maggior numero di persone.

Molti quindi i punti di vista sulla sostenibilità, non solo ambientale ed economica, ma anche sociale, che evidenziano l’elevato grado di attenzione e in alcuni casi anche le progettualità già in essere da parte delle imprese italiane di ogni settore e dimensione.