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Sono otto le Università, provenienti da diversi continenti, che hanno sottoscritto a fine ottobre la Rome Call for AI Ethics. Altre si sono impegnate a farlo in un futuro prossimo. La cerimonia si è
Sono otto le Università, provenienti da diversi continenti, che hanno sottoscritto a fine ottobre la Rome Call for AI Ethics. Altre si sono impegnate a farlo in un futuro prossimo.
La cerimonia si è svolta durante il Global University Summit presso l’Università di Notre Dame in Indiana (USA), un evento promosso da IBM, Università di Notre Dame e Pontificia Accademia per la Vita. Due giorni dedicati alle Università di tutto il mondo per discutere delle implicazioni e dei benefici dell’intelligenza artificiale (AI) e sul ruolo che il mondo della formazione e della ricerca può assumere per promuovere consapevolezza e responsabilità. Otre 40 istituti accademici coinvolti, di cui 3 italiani la Sapienza, la Cattolica e l’Università di Torino, e più di 130 partecipanti che, di persona o in collegamento virtuale, hanno preso parte ad un confronto secondo 3 direttrici: ricerca, formazione e policy. Obiettivo: comprendere come il mondo accademico possa contribuire a creare professionalità del futuro preparate a cogliere le grandi opportunità dell’AI e a gestirle nell’interesse dell’individuo e della collettività.
La Rome Call for AI ethics, inizialmente firmata nel 2020 da IBM, Microsoft, FAO e Governo italiano, ha l’obiettivo di promuovere un approccio etico alla progettazione, allo sviluppo e all’implementazione dell’intelligenza artificiale, favorendo la creazione di un senso di responsabilità condivisa tra governi, organizzazioni internazionali, istituzioni e il settore privato per creare un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano finalizzati al benessere dell’umanità.
IBM è da sempre attenta all’impatto etico delle tecnologie emergenti e già nel 2017 ha enunciato i principi per un’intelligenza artificiale etica: trasparenza e spiegabilità, uso volto ad aumentare l’intelligenza umana, inclusione ed equità.
Questi principi forniscono linee di indirizzo generali per gestire le enormi potenzialità delle nuove tecnologie in funzione del bene comune, e sono poi state implementate al nostro interno, permeando tutte le nostre attività e le nostre offerte commerciali, anche attraverso il confronto costante con stakeholder diversi, ma tutti importanti, per valutare l’impatto della tecnologia nella nostra vita.
In questo percorso si colloca l’adesione alla Rome Call, ispirata dal richiamo alle “tecnologie emergenti e convergenti” di Papa Francesco, che ha creato un terreno comune di collaborazione tra quanti, a vario titolo, hanno condiviso questa responsabilità.
Una collaborazione aperta e concreta che si è sviluppata in questi anni e che vede il coinvolgimento del mondo della formazione, ed in particolare delle Università, come un passaggio importante per mettere a terra i principi della Call.
La Ricerca di IBM, operando allo sviluppo delle tecnologie del futuro, è particolarmente sensibile agli aspetti etici associati a scienza e tecnologia. Come ha commentato Darío Gil, senior vice president e Director of IBM Research “In IBM crediamo che la creazione e l'impiego di tecnologie all'avanguardia come l'AI trasformeranno il nostro modo di vivere e lavorare e che quindi il futuro debba essere sviluppato in modo responsabile ed etico. Come uno dei primi firmatari della Call for AI Ethics, IBM è orgogliosa di continuare la sua collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita e con le altre istituzioni del mondo dell’industria, dell’accademia, della società e con i Governi, per garantire che collettivamente si stia costruendo un futuro solidale e inclusivo di ogni singola persona".
Il Global University Summit ha quindi rappresentato una tappa importante per affrontare il tema delle competenze quale leva strategica per creare consapevolezza nell’utilizzo delle nuove tecnologie in uno scenario di continua trasformazione.
La rilevanza della formazione è stata sottolineata da Mons. Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita “La formazione è il processo chiave che permette alle persone, soprattutto ai più fragili (giovani e anziani), di non subire il processo innovativo ma di poterne essere attori partecipativi. Questa iniziativa è il momento per tradurre queste istanze di valore teorico in pratiche accademiche che possano produrre un adeguato orientamento e una conseguente trasformazione sociale.”
Dal dibattito è emerso come non si tratti soltanto di essere preparati a cogliere le opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire, ma occorre anche essere preparati a comprendere e gestire sia i rischi che le implicazioni per l’individuo e per la collettività.
Inoltre, solo assicurando che la formazione possa favorire una partecipazione attiva dell’individuo si potrà assicurare un progresso che crei benefici per tutti attuando quell’approccio inclusivo che è parte integrante dei pilastri della Rome Call e dei valori di IBM che nella formazione ha sempre investito.
Creare un futuro migliore per tutti è un impegno collegiale, dove ogni talento è chiamato a contribuire con le sue capacità per applicare scienza e tecnologia a beneficio dell’essere umano e a favore della sostenibilità della nostra Casa Comune, la Terra.
Questo è l’impegno di IBM: dare senso e significato alla tecnologia, quale strumento per il bene dell’umanità.
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