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Platform economy: un driver strategico per banche e assicurazioni
By Marco Utili |
aprile 27, 2022

L'evoluzione dell'economia globale verso una società cashless ha fatto un salto enorme durante la pandemia e, allo stesso tempo, il rischio di frode finanziaria è cresciuto a un ritmo senza...

L'evoluzione dell'economia globale verso una società cashless ha fatto un salto enorme durante la pandemia e, allo stesso tempo, il rischio di frode finanziaria è cresciuto a un ritmo senza precedenti. Banche e assicurazioni hanno oggi un ruolo chiave di orchestratore nel processo di trasformazione digitale del nostro Paese e l’innovazione tecnologica, tesa ad introdurre nuovi prodotti e servizi e metodi alternativi per produrli, distribuirli e fruirli, è il driver strategico per coniugare sia una esigenza di efficienza operativa aziendale, sia di sostenibilità dell’interesse collettivo e di impatto sull’ecosistema Paese.

Ecco, quindi, che la tradizionale offerta di prodotti assicurativi e bancari, evolve secondo una logica di Piattaforma di servizi eterogenei e modulari, che il cliente sceglie in base alle proprie priorità e al proprio stile di vita. Ciò necessariamente richiede la costruzione di un ecosistema in cui i player tradizionali si trovano in “coopetition” con Fintech/Insurtech.

Fintech/Insurtech, con modelli di business guidati dalla tecnologia e con al centro il cliente, sono sempre più vicine alle nuove generazioni attente a user experience personalizzate e contestuali. Si pensi ai servizi di pagamenti innovativi, peer-2-peer o, in ambito investimenti, alle Fintech "robo advisor" o alle MoneyFarm. Si tratta di iniziative che hanno introdotto il concetto di pagamento per servizi di consulenza e, parallelamente, hanno anche offerto la possibilità di incontrare un consulente, dedicato all’ascolto dei bisogni del cliente con l’obiettivo di proporre portafogli o soluzioni d'investimento o assicurative "su misura" e capace di generare trust.
D’altronde, le tecnologie che le Fintech hanno introdotto stanno già diventando strumenti a supporto dell'ingaggio e della migliore conoscenza dei clienti (si pensi ad alcune funzionalità di IBM Watson che aiutano a conoscere i clienti corporate, tramite processi di Know Your Customer - KYC) e della migliore esperienza offerta.

Secondo IDC, entro il 2024 il 74% degli europei aprirà un conto corrente principalmente attraverso i canali digitali e, se la banca non sarà in grado di supportare le richieste con servizi ad-hoc e supportati da tecnologie come intelligenza artificiale, internet delle cose, blockchain e cloud, non solo non attrarrà nuovi clienti ma perderà quelli già acquisiti. Lo stesso discorso vale per il settore assicurativo, che oggi rappresenta più del 7% del prodotto interno italiano e in costante crescita - le statistiche indicano che entro 10 anni il numero di consumatori di prodotti assicurativi digitali passerà dall'attuale 30% all'80%. Gli spazi che oggi Fintech e Insurtech si sono ritagliate nell'arena competitiva non sono ancora ampi e se i grandi e medi gruppi bancari o assicurativi avranno la capacità di capire le intuizioni di questi nuovi player, e sapranno integrarle nella loro proposizione, potranno vincere.

Per agevolare la collaborazione tra Insurtech e Compagnie di Assicurazione in Italia nasce una sandbox regolamentare per il settore, un progetto realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in collaborazione con l’Ivass, la Banca d’Italia e la CONSOB.

In questo modo le banche e le assicurazioni potranno diventare finalmente OPEN, avvicinandosi al modello di un marketplace di servizi: un ecosistema di servizi di terzi nel campo degli investimenti, dei servizi assicurativi, successori, fiscali che potrà allargarsi e spaziare in altri settori commerciali, correlati al mondo finanziario. Il cliente troverà nella piattaforma della propria banca o assicurazione la risposta a tutti i bisogni di gestione della propria vita finanziaria, di protezione assicurativa, legale e fiscale. Inoltre, la smaterializzazione dei prodotti finanziari, l'introduzione di carte di credito/debito e la "messa al bando" dell'utilizzo di contanti, fanno sì che la banca possa disporre di una grande ricchezza costituita dai dati, ancora decisamente sottoutilizzati.

Quindi non dallo scontro tra player tradizionali e tech, ma dalla coopetition tra questi possono nascere migliori servizi per gli utenti e maggiore competitività per un settore che ha grande potenziale di crescita.

IBM sta lavorando da tempo con le imprese bancarie e dei servizi finanziari per contribuire a una transizione digitale efficace e sicura anche per i processi interni, e non solo di front-end. Si pensi alla piattaforma IBM Cloud for Financial Services, il cloud pubblico di settore progettato in collaborazione con Bank of America e sviluppato per consentire alle istituzioni finanziarie, ai loro partner e alle Fintech di ridurre i rischi e di innovare più velocemente, grazie alla presenza nella piattaforma stessa di controlli integrati a cui aderiscono in maniera uniforme tutti gli attori dell’ecosistema. In questi contesto, il recente IBM® z16™, il sistema IBM di nuova generazione introduce ulteriori opportunità grazie a un acceleratore di AI integrato nel chip per offrire un’inferenza ottimizzata riducendo la latenza. Questo consente alle imprese di analizzare le proprie transazioni in tempo reale e su larga scala – soprattutto per carichi di lavoro strategici, quali ad esempio le transazioni mediante carta di credito e, in generale, quelle relative al mondo finanziario. Il moderno mainframe IBM in uso oggi diventa così centrale per gli ambienti di cloud ibrido e può contare anche sulla disponibilità di soluzioni, quali Red Hat Openshift, che abilitano la trasformazione dei workload garantendo al tempo stesso la robustezza e l’affidabilità tipiche di questa architettura. Tutto ciò rende questa piattaforma estremamente sicura per l'esecuzione di workload strategici di business per 45 delle 50 principali banche al mondo e per 8 dei primi 10 istituti assicurativi, che potranno ulteriormente migliorare la lotta contro i criminali cyber con IBM z16, il primo sistema Quantum Safe introdotto sul mercato. Secondo uno studio 2022 commissionato da IBM e condotto da Celent, dal titolo “Operationalizing Fraud Prevention on IBM Z”, i sistemi IBM zSystem gestiscono il 70% delle transazioni bancarie a livello mondiale1.

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale può dare forza proprio a quel trust, quella fiducia che gli istituti finanziari ed assicurativi detengono e che è al centro della trasformazione digitale, migliorando il process mining che l’automazione e consentendo a banche e assicurazioni di liberare risorse preziose da dedicare ad attività a maggior valore. Un esempio in tal senso è fornito dalla collaborazione con Groupama Assicurazioni, dove l’utilizzo della piattaforma telematica costruita su IBM Cloud e il potenziale dell'intelligenza artificiale, permette ad oggi di prendere decisioni più rapide sulla gestione dei sinistri, riducendo del 45% i costi di assistenza al cliente e del 50% quelli relativi agli utenti interni.

Altrettanto rilevante è il contributo di IBM nell'implementazione della Blockchain e DLT nell'ambito dei servizi finanziari. Questa tecnologia consente il monitoraggio e la gestione in tempo reale delle garanzie bancarie e delle lettere di credito, facilitare attività di reporting più accurato nell'ambito dei processi di compliance e permette il trasferimento di fondi da punto a punto tra istituti finanziari, eliminando gli attriti e rendendo più rapida l'attività di settlement. Recentemente IBM ha collaborato con Banque De France, Euroclear e un consorzio di istituti finanziari per l'applicazione della blockchain nell'ambito delle Central Bank Digital Currency. L'obiettivo dell'esperimento era valutare se un'ampia gamma di operazioni e funzionalità possa essere eseguita su una piattaforma blockchain e identificare, dal punto di vista dell'utente, il valore aggiunto di questa tecnologia. L'esperimento ha dimostrato che una piattaforma blockchain può coesistere e interagire con l'infrastruttura di mercato esistente.

Infine, ci sono altri due aspetti a cui guardare con attenzione: quello relativo alla cyber security e quello che riguarda la data privacy. I player più tecnologici ed efficienti calamiteranno anche maggiori attacchi alla loro sicurezza se non si doteranno di adeguati sistemi di protezione, mentre chi non dedicherà alla tutela dei dati personali adeguata attenzione, rischierà di perdere la fiducia della clientela.

In un mondo in cui le cose cambiano molto rapidamente, il mercato italiano della finanza e delle assicurazioni si trova quindi a dover affrontare tre principali tematiche, nuove e complesse allo stesso tempo. In primis, la coesistenza delle nuove società digitali con banche, istituzioni finanziarie e gruppi assicurativi tradizionali; secondariamente, la gestione e l’utilizzo delle risorse e degli investimenti atti a supportare il processo di trasformazione in corso; infine, l'evoluzione del modello normativo esistente.

In questo contesto, crediamo che il futuro del mercato della finanza e delle assicurazioni vada verso la creazione di un ecosistema ibrido, sostenuto da una economia di piattaforma, dove soluzioni sviluppate da diversi fornitori possano continuamente integrarsi tra loro per migliorare la user experience. Per realizzare ciò, quello che riteniamo fondamentale oggi e negli anni a venire, è una stretta collaborazione tra società private e istituzioni, al fine di garantire alle imprese e ai singoli individui di operare in uno spazio tanto libero ed efficace quanto sicuro e regolamentato.

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